Il ritmo circadiano è costituito dal susseguirsi di fasi di sonno e di veglia: il passaggio alternato tra questi due stadi è controllato da sistemi neuronali endogeni e da agenti cronobiologici esterni che possono promuovere e mantenere il sonno o la veglia.
I ritmi biologici si classificano in base all’intervallo temporale in cui si ripetono: ritmi che hanno un intero ciclo nel periodo di 24 ore si definiscono “circadiani”, quelli con un periodo inferiore o superiore, rispettivamente “infradiani” e “ultradiani”.
In particolare, il ciclo circadiano è il risultato dell’azione di fattori endogeni, regolati in maniera proporzionale dalla necessità di sonno e veglia, e fattori esterni, cioè correlati all’alternanza delle fasi di luce e di buio.
Per quanto riguarda il sistema circadiano endogeno, il nostro organismo dispone di una sorta di “pacemaker”, simile a una centralina di comando, situato nell’ipotalamo anteriore, con il compito di fissare i confini temporali della veglia e del sonno nell’arco di 24 ore. Potremmo definirlo come un “orologio biologico”, capace di potenziare la veglia nella fase del ciclo diurno e facilitare il sonno nella fase notturna.
Il momento nel quale si avverte una maggiore propensione ad addormentarsi è la notte, chiamato dagli esperti cancello primario . Tuttavia, vi è anche un’altra fase favorevole al sonno nelle prime ore pomeridiane , denominato cancello secondario.
Le ore meno adatte per il sonno sono, invece, quelle della tarda mattinata e le prime ore serali. Pertanto, nell’arco della giornata, i cosiddetti cancelli che si aprono e si chiudono scandiscono il tempo della veglia e del sonno.
Secondo le ricerche, il sonno più riposante si colloca tra le 22 e le 6 del mattino. Per quanto riguarda la tendenza ad addormentarsi tra le 14 e le 16, questo non è altro che un fenomeno fisiologico che può essere acuito da alcuni fattori contingenti quali deprivazione di sonno, pasto abbondante o assunzione di bevande alcoliche.
È stato comprovato che la durata media del sonno notturno di un adulto sia di 7 ore e 45 minuti, ma, ovviamente, si riscontrano ampie differenze interpersonali. Alcuni infatti necessitano di almeno 9-10 ore per un sonno ristoratore, mentre ad altri bastano 4-5 ore.
Gli studiosi che si sono occupati dell’analisi del sonno notturno degli adulti, hanno rilevato il suo andamento ciclico e la possibilità di distinguere due macrofasi: la fase “NON REM”, legata all’immobilità degli occhi, e la fase “REM”, caratterizzata da movimenti rapidi degli occhi.
Per quanto riguarda la fase NON REM, questa viene generalmente suddivisa in 4 stadi del sonno, ciascuno dei quali è caratterizzato da un livello di riposo più o meno profondo e ritmati da onde cerebrali di diversa frequenza.
In generale, nel sonno NON REM si assiste a un rallentamento del battito cardiaco, a un totale rilassamento della muscolatura e ad un abbassamento della temperatura corporea.
Al contrario, durante la fase REM, definita anche del sonno paradosso, l’attività cerebrale diventa frenetica, gli occhi assumono un movimento rapido e non è possibile controllare la muscolatura che risulta essere quasi paralizzata. La temperatura corporea continua ad abbassarsi, il ritmo cardiaco si fa irregolare, alternando battiti più lenti a battiti più rapidi.
Si verifica, tendenzialmente, 90 minuti dopo l’inizio del sonno ed è questo il momento in cui il soggetto sogna.
Per riuscire ad affrontare al meglio ogni stadio del sonno e concludere un ciclo completo senza svegliarsi, si consiglia di scegliere il materasso e il cuscino più confortevole per il vostro relax, selezionandolo dalla vasta collezione proposta da Tempur.
E se sei curioso di conoscere come puoi migliorare il tuo ritmo circadiano, leggi questo articolo.
TROVA UN RIVENDITORE TEMPUR E TOCCA CON MANO LA NOSTRA LINEA DI MATERASSI
Iscriviti alla newsletter di TEMPUR®. Per te subito un buono sconto di 10 € su una spesa minima di 50 €. Se vuoi sapere come vengono usati e conservati e i tuoi dati, consulta la nostra INFORMATIVA SULLA PRIVACY