È noto che una buona qualità del sonno può favorire la salute fisica e mentale, rendendoci più attivi durante la giornata e meno stressati. Il nostro corpo produce naturalmente un ormone chiamato melatonina tramite la ghiandola pineale – situata nel cervello, negli occhi, nell’intestino e nel midollo osseo – per favorire la stimolazione del sonno e aiutarci a dormire.
Per questo motivo la melatonina è spesso chiamata l’ormone del sonno: ma quanto contribuisce, effettivamente, questo ormone alla qualità del sonno profondo? Per rispondere a questa domanda è stata avviata una collaborazione tra Università italiane e canadesi, che hanno studiato il ruolo della melatonina nel controllo del sonno – in particolare il sonno più profondo che ha particolari vantaggi sul benessere fisico delle persone.
Gli studi effettuati hanno prodotto pubblicazioni sul Journal of Neuroscience, un settimanale statunitense che collabora con l’Università di Yale, che mostrano come la melatonina agisca su due sottotipi di recettori – i cui nomi sono MT1 e MT2 – che regolano il sonno.
Il recettore MT1 regola il sonno REM, mentre il recettore denominato MT2 agisce sul sonno profondo. Lo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, si è concentrato sul tentativo di sviluppare composti chimici che, agendo esclusivamente sui recettori MT2, possano favorire il sonno profondo (il cosiddetto non – REM) e combattere i disagi dovuti dal cattivo riposo.
Pertanto, la nuova molecola UCM765 messa a punto dalle Università coinvolte nella ricerca potrebbe rivoluzionare le cure per l’insonnia a base di melatonina e costituire un valido aiuto per tutti coloro che soffrono di disturbi del sonno.
Ma qual è l’esatta correlazione melatonina sonno? Ovvero come fa la molecola della melatonina a favorire il riposo notturno?
Per chiarire questo aspetto dobbiamo innanzitutto parlare del ritmo circadiano del nostro corpo: il ritmo circadiano è un ritmo di azione del corpo animale e umano di circa 24 ore, osservabile anche in mancanza di una regolare alternanza luce – buio (o giorno – notte).
Pertanto, il ritmo naturale del corpo umano sarebbe assimilabile a una sorta di orologio interno che si sincronizza con il ciclo della giornata in base alle ore di luce, alla temperatura ambientale e ad abitudini sociali, come il pranzo o la cena sempre alla stessa ora. Il ritmo così costituito continua ad essere presente anche in assenza di tali stimoli, ma tende pian piano ad assestarsi su orari diversi.
Il ritmo circadiano è importante in quanto collabora con l’ormone della melatonina: infatti, il livello di melatonina prodotta dal nostro corpo aumenta all’imbrunire o, in base al ritmo circadiano, quando siamo abituati ad andare a dormire.
Pertanto, lavorando a stretto contatto con il ritmo circadiano la melatonina viene prodotta in quantità più o meno elevate secondo abitudini e orari del giorno, regolando il sonno, la temperatura del nostro corpo e la pressione sanguigna.
L’attività della melatonina è anche connessa ai recettori presenti nel cervello, che aiutano a rilassarsi riducendo l’attività nervosa, e agli ormoni: può infatti ridurre il livello di dopamina, l’ormone che ci aiuta a rimanere svegli.
L’ormone della melatonina, come abbiamo anticipato, non è presente in livelli costanti nel nostro corpo. Ci sono periodi e situazioni della nostra vita che, a causa di stress, impegni o fattori esterni, comportano una riduzione del livello di melatonina nel nostro corpo e una conseguente difficoltà a dormire bene.
Tra i fattori che causano una riduzione della melatonina vi sono:
Possono poi esserci cause di natura medica più complesse che vanno eventualmente discusse con il proprio medico: infatti, l’insonnia provocata dall’insufficienza di melatonina può portare a sonnolenza diurna, stress, irritazione, difficoltà di concentrazione, costituendo un enorme disagio per chi ne soffre per brevi o lunghi periodi.
Dati recenti confermano che l’insonnia è uno dei disturbi più presenti in Italia: circa il 45% di persone soffrono di insonnia acuta o transitoria, e oltre quattro persone su dieci hanno difficoltà ad addormentarsi.
Ciò è dovuto a fattori di stress, agli elevati impegni giornalieri che ciascuno di noi ha e alla tendenza ad essere sempre più “multitasking” che ci impone ritmi di lavoro e attività molto elevati.
Ci sono però dei rimedi naturali all’insonnia, che prevedono l’utilizzo di integratori per favorire il sonno insieme all’adozione di abitudini più sane. Gli integratori migliori per stimolare il sonno profondo sono:
Questi sono alcuni rimedi naturali a base di integratori per combattere l’insonnia. Tuttavia, ricordiamo che in caso di insonnia cronica è bene rivolgersi a un medico, in quanto le motivazioni possono essere svariate, ed è necessario combattere le cause con l’aiuto di un professionista.
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