BRUXISMO, LE CAUSE
In Italia, il numero delle persone affette da bruxismo si aggira tra i 15 e 18 milioni. Una persona su tre è affetta da bruxismo diurno, valutato come disturbo posturale, poiché implica un’iper-tonicità dei muscoli cranio-cervicali e paravertebrali; mentre il 12% soffre di bruxismo notturno, che si inquadra, secondo il parere dei neurologi, come un disturbo del sonno, insieme a insonnia, pavornocturnus, apnea ostruttiva e sindrome delle gambe senza riposo.
Per comprendere la gravità delle conseguenze che il bruxismo può causare, bisogna tenere conto del fatto che i denti, in uno stato di normalità, entrano in contatto tra loro per soli 20 minuti, durante un’intera giornata. In presenza di gravi patologie, invece, dalle 6 alle 8 otto ore ogni 24. Gli effetti-spia, che ne conseguono e che possono dare indicazione della patologia, sono di natura estetica e non. L’usura dei denti di entrambe le arcate, la presenza di scheggiature e l’indolenzimento della zona mandibolare o, addirittura, una sua alterazione anatomica sono solo alcune delle conseguenze causate da tale patologia. Come detto, queste possono riguardare anche aspetti che vanno ben oltre l’apparato orale e che in particolare riguardano la postura. Il bruxismo è complice, quindi, di frequenti mal di testa e di cervicalgie.
Sulle cause del bruxismo si sono espressi numerosi dentisti e psicologi, rilevando fattori psicologici e neurologici, oltre che individuare errori nello stile di vita.
Possiamo quindi classificarli secondo tre categorie:
- Problemi odontoiatrici: riguardano problemi causati da otturazioni o carie che alterano la struttura dei denti.
- Problemi legati ad uno stile di vita non sano: le cattive abitudini possono rivelarsi nocive: fumo, eccessivo consumo di alcolici e per i giovani l’uso di sostanze stupefacenti e droghe sintetiche (ecstasy).
- Problemi psicologici: come spiega Fabio Carboncini, ex presidente dell’Accademia Italiana di Odontoiatria Protesica, la patologia è legata al sistema nervoso centrale, a differenza di quanto si affermava in passato, quando l’origine del problema dipendeva da problemi dell’apparato masticatorio. Fabio Carboncini parla di fattori che favoriscono e predispongono il paziente al bruxismo. Fra i maggiori, tensione nervosa, stress, ansia.
Non è tutto. Ancora dal punto di vista psicologico vengono rilevate cause di natura emotiva, che tratteggiano un profilo psicologico del paziente tipo, affetto da bruxismo. Secondo tali studi, la persona più predisposta al questo disturbo è generalmente un soggetto che tende a rimuginare molto, è incapace di dire di no e non esprime la rabbia. Il bruxismo si rivela così la valvola di sfogo del corpo, che ha bisogno di esprimere l’emotività repressa.